Il Dr. Enrico Caruso, fondatore del centro, utilizza un approccio psicodinamico e psicosomatico per il trattamento della balbuzie. Questo metodo si concentra sulla persona nella sua totalità, integrando tecniche psicologiche e corporee per migliorare la fluidità verbale e il benessere personale.
Cos’è la balbuzie?
La balbuzie è un disturbo del linguaggio caratterizzato da interruzioni involontarie nella fluenza del parlato, come ripetizioni di suoni o sillabe, prolungamenti e blocchi. Sebbene comunemente associata all’infanzia, molte persone continuano a balbettare anche in età adulta, o sviluppano una balbuzie tardiva dovuta a fattori specifici come lo stress o traumi psicologici.
Balbuzie da stress: un fenomeno sempre più diffuso
La balbuzie da stress è una condizione che può comparire improvvisamente anche in persone che non avevano mai manifestato problemi di fluenza. Si tratta di un disturbo legato a situazioni di forte pressione emotiva, ansia sociale o eventi traumatici.
Il Dr. Enrico Caruso, psicologo e ricercatore nel campo dei disturbi del linguaggio, spiega:
“La balbuzie da stress è una risposta del sistema nervoso a uno stato di allerta costante. Il cervello, sotto stress, modifica temporaneamente il modo in cui coordina le aree responsabili del linguaggio e della motricità fine, compromettendo la fluidità dell’eloquio.”
Le differenze tra balbuzie infantile e balbuzie adulta
Mentre la balbuzie infantile è spesso legata allo sviluppo neurologico e può risolversi spontaneamente, la balbuzie nell’adulto tende a essere più resistente al cambiamento. Questo perché le reti neurali coinvolte nel linguaggio sono già mature e strutturate.
Nei casi adulti, le cause principali possono includere:
- Eventi traumatici (lutti, incidenti, aggressioni)
- Forte ansia o stress cronico
- Disturbi neurologici (ictus, traumi cranici, lesioni cerebrali)
- Componenti genetiche e familiari
Neuroscienze e balbuzie: cosa succede nel cervello?
Negli ultimi anni, la neuroscienza ha fatto grandi passi avanti nello studio della balbuzie. La ricerca ha evidenziato anomalie funzionali e strutturali nel cervello delle persone che balbettano. Tra queste:
- Disfunzioni nei circuiti motori coinvolti nella produzione del linguaggio, in particolare tra l’area di Broca e le regioni motorie.
- Alterata sincronizzazione tra gli emisferi cerebrali.
- Ridotta attivazione del corpo calloso, che collega i due emisferi.
Il Dr. Caruso sottolinea:
“Gli studi di risonanza magnetica funzionale hanno mostrato che, nei balbuzienti, l’attività neuronale durante la produzione del linguaggio è disorganizzata rispetto ai soggetti fluenti. L’approccio terapeutico deve quindi mirare non solo al comportamento linguistico, ma anche al ribilanciamento delle funzioni neurali alterate.”
Come si cura la balbuzie negli adulti
Terapia verbale e psicolgica muiltifattoriale del Dr. Caruso
La tecnica è il primo passo per affrontare la balbuzie. Tuttavia, nel caso degli adulti, è fondamentale un approccio multidimensionale. Gli esercizi logopedici devono essere integrati con tecniche di gestione dello stress e riabilitazione neurocognitiva.
Le tecniche più utilizzate sono:
- Tecniche di modellamento della fluenza (slow speech, pausing techniques)
- Tecniche di desensibilizzazione (esposizione graduale al parlato in pubblico)
- Respirazione diaframmatica per ridurre la tensione muscolare
- Training uditivo e di feedback per migliorare l’autocontrollo del parlato
Molti adulti che balbettano sviluppano una profonda ansia anticipatoria, che peggiora la balbuzie stessa. Il modello terapeutico del Dr. Enrico Caruso rompe questo circolo vizioso, migliorando l’autoefficacia del paziente.
Approccio psicologico integrato
Sempre più centri specializzati propongono un modello terapeutico che unisce logopedia, psicoterapia e neurotraining. Questo approccio include:
- Biofeedback e neurofeedback
- Stimolazione transcranica (tDCS) per regolare l’attività neurale
- Esercizi cognitivi digitali per migliorare l’attenzione, la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione linguistica
Il ruolo delle emozioni e dell’identità
Molti adulti con balbuzie convivono con un senso di vergogna o di inadeguatezza. Lavorare sull’accettazione di sé, sulla consapevolezza e sulla resilienza psicologica è fondamentale per superare il blocco comunicativo.
Il Dr. Caruso aggiunge:
“La balbuzie non è solo una difficoltà nel parlare: è una sfida alla propria identità sociale. La terapia deve aiutare la persona a ricostruire il proprio rapporto con la comunicazione, non a ‘nascondere’ la balbuzie.”
Conclusioni: è possibile guarire dalla balbuzie da stress?
Sì, è possibile superare o gestire efficacemente la balbuzie da stress, soprattutto se trattata tempestivamente. Il successo dipende da diversi fattori:
- La precocità dell’intervento
- L’intensità del trattamento
- La motivazione personale
- Il supporto emotivo e familiare
L’approccio consigliato è completo: deve coinvolgere mente, corpo e cervello. In molti casi, la balbuzie può regredire completamente o diventare marginale e non invalidante.
Un trattamento mirato e globale, focalizzato sulle “leggi” che governano la balbuzie, porterà la persona a sentirsi liberata dall’intoppo verbale, facendo emergere una nuova energia capace di fornire autostima e ‘linfa vitale’ alla forza dell’Io.
Tutto il lavoro psicoterapico che viene svolto con l’adulto è supportato da una batteria di tecniche, che verranno applicate in base ad un programma diagnostico.
Le tecniche impiegate, agiscono sul feedback audioverbale e corporeo (“cinture muscolari”), e sul Sé-Sonoro (tecniche comportamentali). In chiave psicosomatica, ciò che si nota nella quasi totalità del soggetto disfluente è la mancanza di
coordinazione tra flusso respiratorio e articolazione del flusso verbale: in molti manca la respirazione diaframmatica, e il respiro appare molto corto nell’articolazione della parola. Tale
incoordinazione a sua volta determina laringospasmo ed apnee.
La causa principale di questa incoordinazione potrebbe essere attribuita alla presenza dell’ansia, che altera tutti i parametri psicosomatici, determinando: eccessiva sudorazione, vasocostrizione, aumento del battito cardiaco, difficoltà respiratoria, calo del timbro di voce, confusione mentale,
blocco dei muscoli addominali e del diaframma.
A livello corporeo, quando il disfluente è impegnato in una prestazione verbale, compaiono alterazioni nella coordinazione pneumo-fonico articolatoria, con l’irrigidimento di alcune aree
corporee.
Nelle nostre ricerche abbiamo visto che, nella quasi totalità dei disfluenti, riducendo l’ansia correlata al linguaggio mediante un stato ipnoide, la balbuzie sparisce completamente. Questo dato conferma che l’approccio psicosomatico e comportamentale diventa precipuo per la cura della balbuzie
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