Il miracolo del Public Speaking e la vittoria di Pascale Sarouphim e dei suoi cani

Dr. Enrico Caruso

Public speaking. Cosa vuol dire public speaking? Cosa vuol dire parlare in pubblico? Cosa vuol dire comunicazione efficace? Anche in questo video ci sarà la testimonianza di Pascale che racconterà la sua missione.

Per prima cosa iniziamo col dire che riuscire a parlare in pubblico significa coinvolgersi. Il concetto di public speaking va a braccetto col concetto di autostima e quindi con la consapevolezza che ho del mio corpo e delle mie ferite. Parlare in pubblico è una sorta di apprendimento che si acquisisce col tempo. Non basta fare un corso di due o tre giorni per acquisire tale competenza. Il lavoro dovrà essere psicologico per conoscersi e poi dovrà essere comportamentale. Lentamente e gradualmente, come vedremo nella storia di Pascale, ci sarà una crescita interiore per cui la persona con autostima potrà affrontare il pubblico. Parlare in pubblico è un’arte che si acquisisce mediante altre doti, quale l’empatia, il sentire l’altro. Non è solo un bisogno narcisistico dell’essere, non funziona così. Non è solo sfoggio delle proprie qualità e competenze. Nel momento in cui faccio public speaking significa che devo apportare qualcosa all’altro. Parlare in pubblico non è solo una sorta di manipolazione dell’altro o una sorta di PNL continuo come se fosse un mantra dove devo far sfoggio in chiave narcisistica delle mie qualità. Assolutamente. Il public speaking diventa solo un mezzo per arrivare all’altro. Ma se non sono dotato di empatia o di sensibilità sarà difficile pervenire a questa competenza che non significa solo affrontare un palcoscenico ma significa affrontare il palcoscenico della vita. A fronte di quanto detto sarà molto importante ascoltare la viva voce di Pascale e della sua vittoria che sta affrontando una missione molto interessante nel salvare dei cani che vengono dal Libano. In questo scenario apocalittico, in uno scenario di guerra, abbiamo anche degli animali che stan soffrendo, come nel Libano. Cani che vengono cani che vengono abbandonati perché la gente fugge e cani che necessitano di cure… Bene, Pascale, con grande coraggio sta affrontando la sua missione, si sta mettendo in gioco affrontando televisione radio e via dicendo affinché possa ricevere dei fondi per la sua grande missione… In questo caso il public speaking è stato un grande mezzo al servizio di chi necessita.

Ascoltiamo la storia di Pascale e della sua grande vittoria.

Pascale Sarouphim

La missione al servizio dei cani in libano

Mi chiamo Pascale Sarouphim, ho fondato un’associazione nel 2022 per il recupero dei cani in Libano. Libano perché?

Perché io sono di origine libanese e ho deciso di fare qualcosa per loro perché le condizioni in cui vivono in Libano è terribile.

Il miracolo del Public Speaking.

Quando ho costituito l’associazione mi sono resa conto di quanto sia importante comunicare alle persone che cosa succede in Libano, la comunicazione nel senso di dare voce a loro perché purtroppo la realtà del Libano è sconosciuta. Quasi in tutto il mondo. Per cui mi sono resa conto di com’era importante trasmettere il messaggio, trasmetterlo in modo corretto, coerente, empatico perché la gente si rendesse conto di che cosa sta succedendo.

La vittoria sulla Timidezza.

E siccome io sono una persona che è nata timida, nel senso che avevo difficoltà ad esprimermi, vuoi anche per l’educazione che uno riceve in famiglia.

Il corso di Public Speaking.

E ho voluto appoggiarmi a una scuola professionista, una scuola che potesse insegnarmi il modo di approcciare le persone perché non è tanto il concetto quanto il modo di presentarlo questo concetto. E quindi mi sono iscritta in questo corso di comunicazione che oltre, diciamo, all’approccio tecnico che tecnico, che di tecnico in realtà non ha niente, perché mi sono resa conto che è tutto livello emozionale, lavorare all’interno che fa la differenza E devo dire che questo corso mi ha permesso veramente di espandermi, espandermi a livello comunicativo, togliere le inibizioni che io potevo avere all’inizio ed è un costante allenamento.

La comunicazione è alla base di tutto.

Per cui, secondo me, la comunicazione è la base di tutto, nel senso ognuno di noi può avere delle idee stratosferiche, ma se non si comunicano queste idee rimangono invisibili, inascoltate. Quindi la comunicazione è veramente il perno di tutto ed è il collegamento tra due esseri umani. Cioè, la comunicazione è l’unico strumento per poter appunto, dire la propria e ascoltare anche la propria. Per cui è un corso che io veramente consiglio, ma in tutti gli ambiti. Io l’ho fatto per la mia associazione, per i miei cagnolini, ma in tutti gli ambiti, gli ambiti sociali, gli ambiti familiari, gli ambiti nelle amicizie, ma anche tra il rapporto genitore figlio e la comunicazione diciamo che migliora, migliora i rapporti. Migliora la comprensione, migliora anche l’empatia. Quindi è veramente un percorso che consiglio a tutti perché, dopo di questo si vede proprio il muro che si è posti davanti a noi, sgretolarsi ed è meraviglioso quando questo accade.

Gli effetti della Timidezza.

La timidezza è uno scoglio, è uno scoglio che ci si crea nel senso che è una cosa che parte da noi per magari il senso di inadeguatezza, la paura di essere giudicati, la paura di essere anche rifiutati. Quindi cosa succede? che, pur di non esprimerti taci per non correre il rischio. Io sono stata molto timida quando ero piccola a scuola. Mi ricordo ancora che era veramente un grande problema per me, ma non me ne rendevo conto, ero una bambina.

L’importanza della psicoterapia.

Poi crescendo, quando sono diventata adulta, io mi sono sempre messa in gioco, ho fatto dei percorsi di psicoterapia che mi hanno aiutato tantissimo, ma tantissimo. Piano, piano sono uscita dalla timidezza.

I grandi risultati.

Oggi magari c’è, ma non è così inibitoria come magari lo era tanti anni fa. Sì, ho fatto un po’ meno di psicoterapia, ma così è cominciata la mia storia, come magari lo era tanti anni fa. Sì, oggi devo dire che non ho ancora raggiunto il traguardo, perché in realtà il traguardo non si raggiunge mai, tutti i giorni sono traguardi. Però io oggi, devo dire che ho avuto l’opportunità di espormi, espormi davanti al pubblico. Sono andata in diverse trasmissioni televisive, mi hanno chiamato anche per delle presentazioni radiofoniche, e ogni volta era sempre un’opportunità per me, ma non ho mai avuto la possibilità di fare una serie di presentazioni radiofoniche. Ogni volta era sempre meglio, ero sempre più sciolta, meno inibita e quindi diciamo che tutto il percorso che io ho fatto oggi ne vedo i frutti e so che è in crescendo perché nella vita non c’è mai un obiettivo finale, è sempre un evolversi, un migliorare, un proseguire.

Le sofferenze.

Di dolori da bambina timida sono tanti, nel senso l’insicurezza, l’inadeguatezza, il senso di inferiorità, il non avere veramente la consapevolezza del mio valore e quindi sempre indietro, sempre un passo indietro rispetto agli altri, questo provoca dolore. La paura del rifiuto provoca dolore, io vengo da una famiglia numerosa, cinque figli, ero la quarta, quindi insomma era una posizione un po’ difficile, per cui sì, diciamo che i dolori sono stati tanti, soprattutto il non essere compresa, questo mi ha provocato, insomma, un po’ di difficoltà. Poi crescendo e appunto evolvendo, ritrovando me stessa, perché il lavoro di psicoterapia è ritrovi te stessa. E mi ha aiutato veramente a capire che non ero io la sbagliata, perché non si è mai sbagliati. Sono gli altri che magari non vedono in te, perché tu non lo trasmetti, appunto ricomincia appunto il discorso della comunicazione corretta.

La riscoperta.

Anche a scuola, essendo molto timida, nel senso non veniva fuori il mio potenziale. Le persone molto empatiche, molto sensibili, riescono ad andare oltre, però io dico che non possiamo aspettare di incontrare persone empatiche per uscire. Noi abbiamo il dovere per noi stessi di uscire da questo limbo che ci creiamo.

L’autostima.

Io mi nascondevo, io ero la bambina che voleva essere invisibile, che a volte i miei genitori mi cercavano per tutta casa, non mi vedevano, non mi sentivano; quindi, ero proprio quella che meno si vedeva, meglio è. E… Anche a scuola il responso: troppo timida, può dare meglio, come penso tutti i bambini, e non ho mai avuto incoraggiamento, non ho mai avuto, diciamo, uno sprono da dire sì ce la puoi fare, no, era sempre un po’ una critica, un, come dire, paragonarci agli altri e questa cosa è deleteria per un bambino a mio avviso. Perché ogni bambino è a sé, non lo puoi paragonare a nessun altro. Ho iniziato a sentirmi visibile quando ho iniziato la psicoterapia, dopo, non subito, perché la psicoterapia, per la mia esperienza, non è che è una soluzione ai tuoi problemi, è un percorso che ti arriva nel tempo, senza neanche accorgerti, nel senso che fai la seduta, assimili, elabori, ma non è che il giorno dopo cambi, no, no, è veramente naturale che non te ne accorgi, solo che poi ti guardi indietro e dici, ah, però, lo noti, no, il cambiamento, viene talmente naturale che non te ne accorgi, solo che poi ti guardi indietro e dici, ah però, lo noti, no? Però, non è una forzatura, nel senso veramente del tutto naturale. Ecco, io ho iniziato a essere vista e a essere anche rispettata durante il mio percorso di psicoterapia.

I sogni.

I miei sogni, il mio più grande sogno è far emergere la mia associazione, perché la..  mia associazione salva delle anime innocenti che sono veramente oggetto di violenze da parte dell’essere umano e io non riesco a sopportare la sofferenza di qualsiasi essere umano, che siano animali o persone, per cui io vorrei tanto poter farla crescere per poter aiutare tantissime anime innocenti e dare loro la salvezza.

L’Associazione Back to life Dog Rescue ODV.

L’associazione è nata nel 2022. È un’associazione che si dedica ai cani del Libano. Il Libano purtroppo è un Paese che non perdona gli animali, non c’è la cultura dell’animale domestico, c’è molta violenza, è una situazione veramente fuori controllo. Non ci sono tutele, non ci sono leggi a loro protezione, non c’è sdegno davanti a un atto di violenza verso di loro. Quindi l’unica loro salvezza è lasciare il Libano e andare via. E io faccio questo. Mi trovo in Italia e li trovo adozioni. Sono tre anni che siamo, diciamo, nati e al momento abbiamo salvato centinaia di cani che sono felicemente adottati, che sono rispettati, amati, cosa che, se fossero stati in Libano non avrebbero avuto mai questa possibilità. Allora, io devo… riconoscere una cosa, che i cani del Libano, dico sempre che hanno una marcia in più, sono cani resilienti, sono cani che nonostante abbiano e passino l’inferno, quando vedono l’umano lo abbracciano, gli scodinzolano, gli fanno le feste, proprio hanno questo spirito di adattamento fuori dal comune e quindi quando li mettiamo in salvo loro sono ancora più grati, più contenti. E poi è ovvio che viaggiare in Italia non è una passeggiata perché sono comunque tre ore e mezzo di volo che devono fare in aereo, in stiva, ma io lo chiamo il viaggio della speranza, senza il quale non avrebbero assolutamente possibilità. E poi quando arrivano qui io sospiro di sollievo perché dico sono fuori pericolo, è vero non sono ancora a casa, sono in rifugi qui in Italia, ma almeno sono fuori pericolo, non rischiano più la vita. E poi quando trovano casa è la nostra missione compiuta, il vederlo sereno, felice, che vive in famiglia, che si sente amato è la nostra ricompensa maggiore, i sacrifici sono tantissimi, tantissimi a livello di tempo, economico, organizzazione, ricerca di famiglie, c’è tantissimo lavoro dietro. E quando lui è felice… Si cancella tutto il sacrificio che si fa, non esiste più ecco. La comunicazione, la nostra comunicazione è essere la loro voce, perché loro non ce l’hanno, loro esistono e nessuno lo sa, quindi noi comunichiamo per loro. Ed è importantissimo che la gente sappia che esistono anche loro, che soffrono anche loro, che anche loro hanno bisogno, come tutti gli altri cani di avere una vita degna e la comunicazione è l’unico è l’unico mezzo, l’unico mezzo per far sì che questi cani non siano più invisibili al mondo. Mi elogiano per quello che sto facendo, nonostante ho tante persone comunque contro, perché non tutti hanno l’empatia, la sensibilità verso gli animali; quindi, è ovvio che trovo anche a volte degli scogli. Però poi quando invece trovo per contro una persona che… Mi elogia, veramente mi stima, ecco questa è una vittoria e questo mi dà il coraggio, non il coraggio perché non è che questo è il coraggio, la forza di andare avanti, di non mollare.

Le vittorie.

Le vittorie ne ho avute tante, ma non sono il tipo che, come dire, mostra il trofeo piuttosto che… No, no, no, per me le vittorie sono quando… Un cane è felice, adottato e quindi si chiude il capitolo, se ne apre subito un altro. Non c’è neanche tempo, no, di godersi la vittoria, perché c’è veramente tanto da fare. Io consiglio, veramente, no, ma lo consiglio di cuore, veramente, che chiunque, ma tutti, perché abbiamo tutti le nostre inibizioni, chi più chi meno, faccia un percorso di comunicazione, in primis per sé stesso, perché lavorare su se stesso, come dicevo prima, è il primo passo, per andare verso gli altri.

Consigli.

Per cui io veramente consiglio questo percorso, che darà i suoi frutti, come dicevo prima, non nell’immediato, però lo darà man mano che si scorre nella vita, che la vita va avanti. E si torna indietro e si penserà a come eravamo e come siamo, ma in un modo veramente naturale. Per cui io veramente consiglio a chiunque, dall’adolescente, all’adulto, alla mamma, anche casalinga, anche posizioni sociali importanti, chiunque, perché la comunicazione è il perno di tutto, è l’unico strumento che unisce gli esseri umani, per cui è fondamentale imparare a gestire se stessi.

Il corso di Public Speaking.

È stato uno dei corsi che, quando venivo mi faceva piacere, perché io sono un po’ pigretta, nel senso inizio le cose e poi insomma, invece no. Perché ogni volta che venivo al corso, sapevo di tornare a casa con un bagaglio in più. Poi i temi che abbiamo trattato, che sono diversi l’un dall’altro, sono stati veramente temi forti, forti che ti prendono dentro, no? E quindi diciamo che è stato forse l’unico corso che è finito troppo in fretta, a mio avviso. Però veramente, secondo me, cioè, è peccato se qualcuno ci rinuncia, perché può veramente dare tantissimo, veramente.

Gli effetti del corso.

Allora, subito dopo il corso ti viene la carica, nel senso pensi di essere il numero uno nella comunicazione, poi però ovviamente i freni inibitori ci sono, perché comunque, come dicevo prima, non è che ti scatta la molla. Però ecco, una cosa che mi ha dato in più il corso è il coraggio di osare, cosa che prima magari ci rinunciavo. Invece no, dopo il corso ho detto no, io oso. E quando vedevo che osavo, i risultati arrivavano. Ma i risultati non arrivavano negli occhi degli altri, nei miei occhi, che è la cosa più importante. Per cui sì, devo dire che ancora oggi capita, quando io devo fare delle presentazioni, delle interviste, durante il corso una, diciamo, un… una sezione che mi ha colpito molto è l’aggressività. E a volte ci penso, no, ma l’aggressività in senso buono, no, non…  è come imporre il tuo essere in modo assertivo, perché alla fine l’aggressività è quello inteso, non è proprio di andare lì e spaccare la faccia alle persone. Però questa cosa, quando ci pensavo, mi caricava. E quindi questo è grazie, diciamo, al corso che io ho fatto. Perché abbiamo anche toccato il tema dell’aggressività. Per cui sì, il corso ti rimane in mente, ti rimane in testa, ti rimane dentro. E poi all’occorrenza, in modo veramente naturale, vengono fuori i pezzettini di cui tu hai bisogno in quel momento.

Un aiuto per i cani del Libano.

Le associazioni di genere sono associazioni senza scopo di lucro, quindi non abbiamo un’attività commerciale. Noi viviamo di donazioni. I nostri cani vivono di… donazioni. Senza donazioni non possiamo nutrirli, non possiamo vaccinarli, non possiamo sterilizzarli, non possiamo pagare loro il viaggio per arrivare in Italia. Quindi è fondamentale poter avere più aiuti possibili. Ci sono tantissimi modi per aiutare un’associazione, che sono le donazioni liberali, il 5 per mille, partecipare agli eventi, oppure le piattaforme tipo teaming net, che con un euro al mese tu sostieni, comunque, la missione. E io chiedo questo, un aiuto concreto per poter aiutare loro, perché loro veramente hanno bisogno, hanno bisogno di essere nutriti, di essere curati, di essere comunque gestiti. E purtroppo ogni cosa in questo mondo ha un costo. E noi, per poter andare avanti, abbiamo bisogno di sostegno, anche economico.

Associazione Back to Life Dog Rescue.

L’associazione è Back to Life Dog Rescue, il sito è www.back2life.org. Ci trovate appunto su questo sito, trovate tutti i cagnolini che cercano casa, trovate i nostri recuperi, trovate le trasmissioni televisive in cui siamo stati invitati e trovate un po’ la nostra storia e la storia dei cagnolini. Sì,io ho tantissimi adottanti che, quando portano a casa il cane, dopo un po’ di tempo, qualche mese, a volte un anno, mi dicono, Pascale, sai una cosa, non sono stata io a salvare lui, è stato lui a salvare me. E questo mi fa venire i brividi, perché questa è la consapevolezza che un cane non è soltanto un animale a quattro zampe che ti scodinzola e vuole mangiare, vuole passeggiare, lui dà tantissimo. E a volte dà più di quanto noi non siamo a conoscenza. Guardiamo la pet therapy, guardiamo i cani da lavoro, quelli che recuperano le persone da sotto le macerie, quelle che annusano le persone malate di diabete, quando c’è stato il Covid c’è stato un addestramento per cani per reperire il Covid nelle persone.Quindi i cani sono, non sono solo cani, veramente, io li chiamo angeli, angeli arrivati sulla terra con la coda. E soltanto le persone empatiche, le persone veramente sensibili vanno oltre alla figura del semplice cane. I cani sono veramente il miglior amico dell’uomo, danno tutto e non chiedono niente se non essere amati. Io vi saluto, vi ringrazio per avermi ascoltato, vi ringrazio per lo spazio che mi avete concesso, spero davvero che voi possiate riflettere sull’importanza della comunicazione. Siamo all’aeroporto di Malpensa a portare i cani che sono arrivati dal Libano, questi qui sono tutti i cagnolini che hanno viaggiato stanotte per venire a raggiungere l’Italia, sono alcuni a rifugio, alcuni a casa, sono tutti addormentati un pochino perché per il viaggio gli diamo un po’ di calmante, insomma, dai, missione quasi compiuta.

 Adesso andiamo al parcheggio, questo è il team di lavoro perché adesso dobbiamo toglierli dalle gabbie, fare tutta l’iter di sistemazione, si caricano in macchina e inizia la loro nuova vita.

Contattaci oggi stesso per prenotare un appuntamento con i nostri esperti o per richiedere informazioni sui nostri corsi.