Public speaking e ansia sociale nell’adolescenza: come superarla

Un ostacolo comune, una sfida superabile

Parlare in pubblico rappresenta una delle paure più diffuse, soprattutto durante l’adolescenza. Il public speaking può generare ansia intensa, sudorazione, tachicardia e pensieri negativi, specialmente nei giovani che vivono una fase delicata della crescita personale e sociale.

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In questo articolo esploriamo le cause dell’ansia sociale legata al parlare in pubblico e i modi per affrontarla efficacemente, attingendo alle neuroscienze, alla psicologia di Carl Gustav Jung e all’esperienza clinica del Dr. Enrico Caruso dell’Equipe Logodinamica di Milano, centro di psicoterapia.

Cos’è l’ansia da public speaking?

L’ansia da public speaking, detta anche glossofobia, è la paura di esprimersi verbalmente di fronte a un pubblico, che sia una classe scolastica, un gruppo di amici o un ambiente formale. Nell’adolescenza, questa forma d’ansia può intrecciarsi con la paura del giudizio, il timore di sbagliare, il desiderio di essere accettati e la pressione sociale.

Spesso viene sottovalutata, ma può limitare fortemente lo sviluppo personale e la capacità di affermarsi nei contesti sociali e scolastici. Quando questa paura diventa cronica, può sfociare in ansia sociale, una condizione che interferisce con la qualità della vita e la costruzione dell’identità.

La voce della neuroscienza

Le neuroscienze ci aiutano a comprendere cosa accade nel cervello durante un episodio di ansia da public speaking. Studi di neuroimaging mostrano una forte attivazione dell’amigdala, il centro della paura, associata a una riduzione dell’attività della corteccia prefrontale, responsabile della regolazione cognitiva ed emotiva.

Durante l’adolescenza, il cervello è ancora in fase di sviluppo. La corteccia prefrontale, che modula emozioni e decisioni, è l’ultima a maturare. Questo spiega perché gli adolescenti hanno spesso difficoltà a gestire emozioni intense come l’ansia. Inoltre, il sistema dopaminergico, legato alla ricerca di gratificazione e approvazione sociale, è particolarmente attivo, rendendo i giovani più vulnerabili al giudizio altrui.

Secondo le neuroscienze, quindi, l’ansia da public speaking non è segno di debolezza, ma una risposta biologica naturale, che può essere trasformata attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva, respirazione, visualizzazione e allenamento esperienziale.

Jung e l’archetipo dell’Ombra

Dal punto di vista della psicologia analitica di Carl Gustav Jung, l’ansia da public speaking può essere interpretata come un confronto con l’Ombra, ovvero quella parte della psiche che contiene aspetti rifiutati, non riconosciuti o temuti del Sé.

L’adolescente che teme di esporsi pubblicamente affronta inconsapevolmente la sua Ombra: la paura di non essere all’altezza, di essere ridicolo, debole o imperfetto. Ma Jung ci insegna che proprio nell’incontro con l’Ombra si cela un potenziale di crescita.

Affrontare l’ansia da public speaking può diventare un percorso di individuazione, dove il giovane impara a conoscersi più profondamente, a integrare le sue fragilità e a costruire una nuova sicurezza interiore. Il palco, in questa visione, non è solo un luogo di esposizione, ma anche di trasformazione personale.

L’esperienza clinica del Dr. Enrico Caruso – Equipe Logodinamica di Milano

Il Dr. Enrico Caruso, esperto in disturbi della comunicazione presso l’Equipe Logodinamica di Milano, lavora da anni con adolescenti che soffrono di balbuzie, ansia sociale e difficoltà comunicative. Secondo il Dr. Caruso,

l’ansia da public speaking è spesso il sintomo di un conflitto più profondo tra identità e aspettative sociali”.

Nel suo approccio, viene utilizzata la tecnologia immersiva e la realtà virtuale per simulare contesti di esposizione pubblica in un ambiente sicuro e controllato. Questo tipo di training esperienziale aiuta il giovane a desensibilizzarsi gradualmente, migliorando la capacità di gestire lo stress e potenziando l’autoefficacia.

“La realtà virtuale – spiega Caruso – permette al ragazzo di affrontare l’ansia in modo progressivo, senza il rischio del fallimento reale, ma con un forte impatto sul piano emozionale e psicosomatico. È un ponte tra paura e possibilità.”

Inoltre, l’Equipe Logodinamica integra l’approccio neuroscientifico con tecniche psicologiche orientate alla consapevolezza del respiro, al rilassamento corporeo e alla riconfigurazione dei pensieri negativi associati alla performance.

Come superare l’ansia da public speaking in adolescenza: strategie pratiche

Ecco alcune strategie efficaci per aiutare un adolescente a superare la paura di parlare in pubblico:

  1. Lavorare sull’autostima: rinforzare il valore personale, indipendentemente dal giudizio esterno.
  2. Tecniche di respirazione diaframmatica: per calmare il sistema nervoso autonomo e ridurre l’attivazione dell’amigdala.
  3. Allenamento progressivo: iniziare con piccoli gruppi, in ambienti protetti, fino ad arrivare a contesti più sfidanti.
  4. Visualizzazione positiva: immaginare con dettaglio una performance efficace e sicura.
  5. Tecnologie immersive: come la realtà virtuale utilizzata dall’Equipe Logodinamica, per creare un apprendimento esperienziale e neuroplastico.
  6. Supporto psicologico: affrontare eventuali blocchi interiori, esperienze traumatiche o insicurezze profonde.

Conclusioni

Superare l’ansia da public speaking in adolescenza è possibile. Comprendere le dinamiche neurobiologiche, esplorare le radici psicologiche profonde come propone Jung e affidarsi a professionisti esperti come il Dr. Enrico Caruso può fare la differenza.

L’adolescente che impara a parlare in pubblico non solo supera una paura, ma accede a una nuova dimensione della propria identità: più libera, consapevole e capace di esprimersi nel mondo. Il palco diventa così un alleato della crescita personale e una palestra per costruire il futuro con coraggio.

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