In poche parole:
- Vincenzo Mastrangeli, nato il 5 agosto 1920, è stato un pioniere nella cura della balbuzie in Italia.
- Affetto egli stesso da una grave balbuzie, fondò a Rapallo il centro Villa Benia, dedicato specificamente a questo disturbo.
- Il suo approccio innovativo combinava tecniche riabilitative e psicologiche, anticipando scoperte neuroscientifiche successive.
- Villa Benia divenne un punto di riferimento europeo, offrendo corsi intensivi che miravano non solo alla riabilitazione del linguaggio, ma anche alla crescita personale e all’autostima dei pazienti.
- Mastrangeli è stato anche un precursore nel campo della musicoterapia, organizzando nel 1983 un importante convegno a Rapallo.
- La sua eredità continua a influenzare i professionisti nel trattamento della balbuzie.
Quando la logopedia non era ancora nata…
Il 5 ad agosto del 1920 nasceva Vincenzo Mastrangeli, un uomo passato alla storia per avere combattuto la balbuzie a partire dagli anni ‘40 in poi.
A quell’epoca non era nemmeno nata la logopedia, e sulla balbuzie si conosceva ben poco.
Nel campo della riabilitazione erano gli anni in cui si effettuava il taglio del frenulo, e la psicologia era ancora ai primordi; si era ben lontani dal considerare la balbuzie come un sintomo in senso lato.
Il professor Vincenzo Mastrangeli affetto da una grave balbuzie cominciò a cercare la sua cura facendo delle ricerche a livello internazionale.
Dopo le sue indagini, fondò a Rapallo il centro Villa Benia: era suo desiderio creare una struttura che fosse in grado di occuparsi specificatamente di balbuzie.
Dal dopoguerra in poi in America, Germania, Inghilterra, e Francia cominciarono a sorgere i primi centri che si occupavano di balbuzie.
Questo pioniere della balbuzie, in Italia creò un nuovo modello di corso intensivo: una grande innovazione che interessò diverse generazioni di giovani che arrivavano a Villa Benia con tanta speranza.
Il problema della balbuzie era poco compreso, e qui il paziente quando arrivava si trovava immerso in un bagno sociale, dove finalmente cominciava a sentirsi una persona normale, disancorata da un sociale che considerava la balbuzie come un handicap.
Il metodo del professor Mastrangeli, seppur pionieristico, si basava su alcuni fondamenti che nel corso degli anni sono stati riconosciuti dalle neuroscienze. Il suo metodo difatti, metteva in moto alcuni meccanismi neuronali che implementavano la riabilitazione del linguaggio.
Dagli anni ‘80 in poi, all’interno di questi corsi vennero introdotte diverse tecniche corporee grazie all’aiuto di Antonio Liotta, medico e psicoterapeuta, allievo del grande I.H. Schultz.
La balbuzie, quindi, veniva qui trattata da diversi punti di vista: dal rigido meccanicismo medico, questa patologia veniva adesso “umanizzata” e interpretata secondo la letteratura psicologica dell’epoca.
Diversi psicologi, medici e psicoterapeuti aiutavano il Prof. Mastrangeli in questa grande opera: gli stessi che oggi si ritrovano nell’universo professionale italiano.
Per anni l’opera di Vincenzo Mastrangeli trovò supporto presso strutture universitarie italiane, arrivando anche presso la Sorbonne di Parigi.
Il centro era conosciuto in tutta Europa, ma in Italia veniva osteggiato da cattedratici e da competitors dell’epoca che cercavano di screditare la sua portata innovatrice.
Il metodo del professor Mastrangeli si basava non solo su una semplice tecnica di riabilitazione, ma tutto la sua opera mirava ad offrire crescita ed autostima al soggetto balbuziente.
Da non dimenticare che Vincenzo Mastrangeli è stato anche pioniere nel campo della musicoterapia: nel 1983 proprio a Rapallo egli organizzò un importante convegno in tale ambito, in cui parteciparono altri pionieri dell’epoca.
Nel passare degli anni molti lo imitarono, e crearono corsi di riabilitazione che si basavano su elementi del suo modello, che scimmiottandolo cercavano di vendere “nuovi” trattamenti per la balbuzie.
In realtà Vincenzo Mastrangeli andava oltre qualsiasi riduzionismo tecnico, cercando di toccare l’anima delle Persone al fine di trasformarle.
Villa Benia per circa quarant’anni e stata un “porto sicuro” (come diceva V. Mastrangeli) per coloro che cercavano una risposta ai loro disagi.
Villa Benia era immersa nel verde, dove canti di grilli e cicale facevano da coro ai sorrisi di tanti ragazzi.
Si lavorava dal mattino alla sera con tecniche varie, qui si affrontava la balbuzie in tutte le sue sfaccettature, e alla fine dei 12 giorni la persona ritornava a casa col cuore pieno di gioia e con una metodologia che garantiva la riduzione della balbuzie.
Vincenzo Mastrangeli curava con gli occhi, gli bastavano poche battute per infondere pace e sicurezza.
Lui è stato un uomo che ha osato: nessuno ebbe modo di credere in lui, e questo pioniere armato da una forza da leone (come lui diceva) mattone dopo mattone creò una grande impalcatura che diede la svolta psicologica a circa 80.000 persone che ancora oggi la ringraziano.
Vincenzo Mastrangeli per quanto ancora oggi si possa dire, rimane una grande icona nell’aver “sdoganato” la balbuzie, liberandola dalle credenze popolari e dal vacuo protocollo medico.
Il 5 agosto 2020 è stato il centenario della sua nascita, purtroppo una data passata inosservata per via delle restrizioni pandemiche; ma non è detto che non si organizzi presto un grande evento per celebrare questa Personalità.
Sono stato suo paziente e suo collaboratore per diversi anni, mi sono formato all’interno del suo “castello”, ove ogni giorno si lavorava per ridurre la sofferenza di chi viveva nella “parola spezzata”.
Con grande stima e con un bellissimo ricordo che conservo nel cuore, a Lui il mio più grande ringraziamento: Enrico Caruso
PS:”Enrico ci sei?? Grazia chiama Enrico.
– Enrico ci sei? Stavi dormendo?
– No Professore ci sono, andiamo avanti e vediamo dove ci condurrà la storia.”
LA STORIA NON ESISTE, PERCHE’ PASSATO, PRESENTE E FUTURO COINCIDONO.